Piccolo vademecum per abbinare il Lambrusco giusto con il cibo giusto.
Districarsi nel complesso mondo del Lambrusco tutto è tranne che facile.
Vitigno di origine selvatica, le sue peculiarità si sono delineate spontaneamente nel corso di duemila anni. Il risultato è un gran numero varietà molto diverse tra loro. Caratteristiche comuni sono un bouquet fruttato, una buona freschezza e una piacevole giovinezza.
Abbiamo sempre amato sperimentare.
La nostra proposta segue questo concetto: per questo comprende diversi vini ben differenti tra loro, e ognuno indicato per un differente utilizzo.
I nostri Lambruschi
Se Otello Ceci NerodiLambrusco è vino così conosciuto, ed universalmente riconosciuto come la punta di diamante della Cantina, è merito del suo spiccato carattere; una personalità decisa e preponderante, un’attitudine al ruolo di protagonista anche a tavola. Il segreto del suo successo sta nell’equilibrio tra una buona acidità e un tannino apprezzabile ma non aggressivo e l’alto grado zuccherino. Spazio quindi ad abbinamenti con piatti di media grassezza e sapidità che riesce a sostenere con facilità senza mai sovrastarli.
Esiste un altro Otello Ceci, stessa linea ma differente filosofia – un fratello minore interessante che sa esprimere tanto. Otello Ceci 200 è un Lambrusco più classico, corpo pieno e buona struttura tannica, che sembra nato per accompagnare piatti tradizionali dalla buona struttura e carattere.
Terre Verdiane è la nostra storia: il nome già evoca la Bassa Parmense di cui ci sentiamo figli e protagonisti. Due le versioni ormai storiche e sempre molto apprezzate: una più secca, l’altra amabile. Qualunque scegliate, in un sorso troverete tutta la veracità del vino di un tempo bilanciata con un’eleganza stupefacente. Versatilità, ma anche capacità di sposarsi alla perfezione con i prodotti locali più tipici. Un vino che stupisce sempre.
Bruno è una linea nata da poco, la linea della famiglia e del vintage modernissimo. Il suo Lambrusco è secco e carismatico, ottimo per i salumi e i secondi di buona grassezza e untuosità. Il suo Lambrusco Rosato, ultimo nato, possiede una sorprendente versatilità e spazia dalla cucina più antica a piatti giovani e innovativi, passando per il grande universo degli aperitivi.
Servire il Lambrusco comprende un rituale unico. Se un bicchiere balloon sarà più che adatto, favoloso sarà il recupero dell’antica tradizione della scodella di ceramica. La temperatura ideale sarà di 8-10 gradi, dopo averlo conservato in frigorifero prima di aprirlo.
Conservatelo in una cantina o in un luogo fresco, al riparo dalla luce e in posizione verticale.
Apritelo freddo per domare meglio la sua bollicina.
E ricordate che, qualsiasi Lambrusco scegliate, è quello giusto.